EuroTips: Lavoro alla Pari

Aggiornato a:
19 Novembre 2024

Lavorare alla pari significa vivere presso una famiglia straniera, aiutando ad accudire i bambini e a sbrigare leggere faccende domestiche in cambio di vitto, alloggio e una piccola retribuzione, pocket-money o argent-de-poche variabile da nazione a nazione. 

I programmi alla pari sono considerati progetti di scambio culturale per l’apprendimento e/o il perfezionamento di una lingua straniera e sono regolamentati, in ambito europeo, dall’Accordo di Strasburgo. 

REQUISITI

I requisiti richiesti sono:

– età compresa tra i 17 e i 30 anni (anche se, nella maggior parte dei paesi, l’età minima è fissata a 18 anni e la massima a 27);
– essere nubili/celibi, senza figli;
– avere una conoscenza almeno basilare della lingua del Paese in cui si intende soggiornare.

DURATA E DESTINAZIONI

Occorre offrire la propria disponibilità per un periodo che varia, a seconda delle nazioni, da un minimo di due a un massimo di dodici mesi (eventualmente prorogabile per altri dodici). Le famiglie richiedono, di consuetudine, un soggiorno minimo di sei mesi, ma anche nove o dodici, con partenza all’inizio dell’anno scolastico o a gennaio. 

Per un cittadino comunitario è possibile soggiornare in un altro Stato dell’UE senza alcuna formalità particolare. 

Brexit – Alla pari nel Regno Unito

Ad oggi non è contemplato il rilascio di un visto per la sola attività di au pair. Occorre pertanto essere in possesso di un visto che consenta attività lavorative generiche a qualsiasi livello, come ad esempio uno Student Visa, ma è opportuna la verifica delle condizioni generali dello stesso visto.

Per maggiori informazioni consultare il portale dell’Ambasciata: https://amblondra.esteri.it/ambasciata_londra/it/informazioni_e_servizi/brexit/lavoratori.html

Nei Paesi non appartenenti all’Unione Europea

Per lavorare alla pari nei paesi che non appartengono all’UE, occorre ottenere un permesso di lavoro ed è necessario stipulare prima della partenza un’assicurazione privata per la copertura sanitaria. Per tutti i Paesi al di fuori dell’Unione europea, come ed esempio Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda occorre documentarsi sulle varie disposizioni vigenti nel paese prescelto e sui vari visti richiesti. 

COME PARTECIPARE

Per essere collocati alla pari, è possibile rivolgersi alle organizzazioni private che operano nel settore. Si tratta di enti di varia natura, dalle associazioni culturali ai tour operator, che fungono da intermediari tra gli interessati e le famiglie che vorrebbero ospitare un au pair. Tutte le agenzie italiane richiedono una tassa d’iscrizione e, solitamente, anche una quota di partecipazione al programma. 

E’ consigliabile rivolgersi ad agenzie affiliate a IAPA (International Au Pair Association), questo dovrebbe garantire la qualità e affidabilità dell’agenzia. Attraverso un motore di ricerca è possibile selezionare quali sono le agenzie presenti in Italia, al link: http://www.iapa.org/our-members/.

LINK UTILI

http://www.iapa.org – IAPA – International Au pair Association, associazione internazionale che protegge i diritti di tutte le au pair e delle famiglie ospitanti. Elenco delle organizzazioni specializzate in lavori per au pair e programmi di scambi culturali.

https://aniapdotorg.wordpress.com – L’Associazione Nazionale Italiana delle Agenzia Alla Pari (ANIAP)

http://www.bapaa.org.uk – BAPAA, British Au pair Agencies Association, associazione che riunisce le agenzie del Regno Unito specializzate in collocamento alla pari.

https://www.aupairworld.com/en – Au Pair World – banca mondiale per Au Pair

https://www.findaupair.com – Fid Au Pair, contatti tra au pair e famiglie in tutto il mondo, forum di discussione e link alle agenzie del settore

 

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A meno di non avere contatti personali, il modo migliore per trovare una famiglia è rivolgersi a un’agenzia specializzata o un’organizzazione, ma in tal caso si dovrà pagare un piccolo compenso.

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