Palazzo Magnani di Reggio Emilia celebra Jean Dubuffet (1901-1985), uno dei maggiori pittori del Novecento, iconoclasta e inclassificabile. L’esposizione presenta 140 opere tra dipinti, sculture, disegni, grafiche, libri d’artista, composizioni musicali, poetiche e teatrali. Una sezione specifica ne testimonia l’attività di studioso e collezionista attraverso un nucleo di 30 opere di esponenti storici dell’art brut.
La mostra, dal titolo Jean Dubuffet. L’arte in gioco. Materia e spirito 1943-1985, ne illustra la figura di genio universale e multiforme, esplorandone i numerosi cicli creativi, le vaste ricerche, le sperimentazioni tecniche inedite e originali.
La rassegna include una sezione dedicata all’art brut, termine coniato dallo stesso Dubuffet per definire gli autori di una forma d’arte insolita, marginale e clandestina che egli identifica con lo spirito e l’istinto creatore autentico, all’opposto dello spirito degli artisti professionisti.

Orario: martedì - giovedì, 10-13; 15-19 venerdì, sabato, domenica e festivi, 10-19 lunedì aperto solo per le scuole.

Palazzo Magnani di Reggio Emilia celebra Jean Dubuffet (1901-1985), uno dei maggiori pittori del Novecento, iconoclasta e inclassificabile. L’esposizione presenta 140 opere tra dipinti, sculture, disegni, grafiche, libri d’artista, composizioni musicali, poetiche e teatrali. Una sezione specifica ne testimonia l’attività di studioso e collezionista attraverso un nucleo di 30 opere di esponenti storici dell’art brut.
La mostra, dal titolo Jean Dubuffet. L’arte in gioco. Materia e spirito 1943-1985, ne illustra la figura di genio universale e multiforme, esplorandone i numerosi cicli creativi, le vaste ricerche, le sperimentazioni tecniche inedite e originali.
La rassegna include una sezione dedicata all’art brut, termine coniato dallo stesso Dubuffet per definire gli autori di una forma d’arte insolita, marginale e clandestina che egli identifica con lo spirito e l’istinto creatore autentico, all’opposto dello spirito degli artisti professionisti.

Orario: martedì - giovedì, 10-13; 15-19 venerdì, sabato, domenica e festivi, 10-19 lunedì aperto solo per le scuole.

Palazzo Magnani di Reggio Emilia celebra Jean Dubuffet (1901-1985), uno dei maggiori pittori del Novecento, iconoclasta e inclassificabile. L’esposizione presenta 140 opere tra dipinti, sculture, disegni, grafiche, libri d’artista, composizioni musicali, poetiche e teatrali. Una sezione specifica ne testimonia l’attività di studioso e collezionista attraverso un nucleo di 30 opere di esponenti storici dell’art brut.
La mostra, dal titolo Jean Dubuffet. L’arte in gioco. Materia e spirito 1943-1985, ne illustra la figura di genio universale e multiforme, esplorandone i numerosi cicli creativi, le vaste ricerche, le sperimentazioni tecniche inedite e originali.
La rassegna include una sezione dedicata all’art brut, termine coniato dallo stesso Dubuffet per definire gli autori di una forma d’arte insolita, marginale e clandestina che egli identifica con lo spirito e l’istinto creatore autentico, all’opposto dello spirito degli artisti professionisti.

Orario: martedì - giovedì, 10-13; 15-19 venerdì, sabato, domenica e festivi, 10-19 lunedì aperto solo per le scuole.

Palazzo Magnani di Reggio Emilia celebra Jean Dubuffet (1901-1985), uno dei maggiori pittori del Novecento, iconoclasta e inclassificabile. L’esposizione presenta 140 opere tra dipinti, sculture, disegni, grafiche, libri d’artista, composizioni musicali, poetiche e teatrali. Una sezione specifica ne testimonia l’attività di studioso e collezionista attraverso un nucleo di 30 opere di esponenti storici dell’art brut.
La mostra, dal titolo Jean Dubuffet. L’arte in gioco. Materia e spirito 1943-1985, ne illustra la figura di genio universale e multiforme, esplorandone i numerosi cicli creativi, le vaste ricerche, le sperimentazioni tecniche inedite e originali.
La rassegna include una sezione dedicata all’art brut, termine coniato dallo stesso Dubuffet per definire gli autori di una forma d’arte insolita, marginale e clandestina che egli identifica con lo spirito e l’istinto creatore autentico, all’opposto dello spirito degli artisti professionisti.

Orario: martedì - giovedì, 10-13; 15-19 venerdì, sabato, domenica e festivi, 10-19 lunedì aperto solo per le scuole.

Palazzo Magnani di Reggio Emilia celebra Jean Dubuffet (1901-1985), uno dei maggiori pittori del Novecento, iconoclasta e inclassificabile. L’esposizione presenta 140 opere tra dipinti, sculture, disegni, grafiche, libri d’artista, composizioni musicali, poetiche e teatrali. Una sezione specifica ne testimonia l’attività di studioso e collezionista attraverso un nucleo di 30 opere di esponenti storici dell’art brut.
La mostra, dal titolo Jean Dubuffet. L’arte in gioco. Materia e spirito 1943-1985, ne illustra la figura di genio universale e multiforme, esplorandone i numerosi cicli creativi, le vaste ricerche, le sperimentazioni tecniche inedite e originali.
La rassegna include una sezione dedicata all’art brut, termine coniato dallo stesso Dubuffet per definire gli autori di una forma d’arte insolita, marginale e clandestina che egli identifica con lo spirito e l’istinto creatore autentico, all’opposto dello spirito degli artisti professionisti.

Orario: martedì - giovedì, 10-13; 15-19 venerdì, sabato, domenica e festivi, 10-19 lunedì aperto solo per le scuole.

Palazzo Magnani di Reggio Emilia celebra Jean Dubuffet (1901-1985), uno dei maggiori pittori del Novecento, iconoclasta e inclassificabile. L’esposizione presenta 140 opere tra dipinti, sculture, disegni, grafiche, libri d’artista, composizioni musicali, poetiche e teatrali. Una sezione specifica ne testimonia l’attività di studioso e collezionista attraverso un nucleo di 30 opere di esponenti storici dell’art brut.
La mostra, dal titolo Jean Dubuffet. L’arte in gioco. Materia e spirito 1943-1985, ne illustra la figura di genio universale e multiforme, esplorandone i numerosi cicli creativi, le vaste ricerche, le sperimentazioni tecniche inedite e originali.
La rassegna include una sezione dedicata all’art brut, termine coniato dallo stesso Dubuffet per definire gli autori di una forma d’arte insolita, marginale e clandestina che egli identifica con lo spirito e l’istinto creatore autentico, all’opposto dello spirito degli artisti professionisti.

Orario: martedì - giovedì, 10-13; 15-19 venerdì, sabato, domenica e festivi, 10-19 lunedì aperto solo per le scuole.

Palazzo Magnani di Reggio Emilia celebra Jean Dubuffet (1901-1985), uno dei maggiori pittori del Novecento, iconoclasta e inclassificabile. L’esposizione presenta 140 opere tra dipinti, sculture, disegni, grafiche, libri d’artista, composizioni musicali, poetiche e teatrali. Una sezione specifica ne testimonia l’attività di studioso e collezionista attraverso un nucleo di 30 opere di esponenti storici dell’art brut.
La mostra, dal titolo Jean Dubuffet. L’arte in gioco. Materia e spirito 1943-1985, ne illustra la figura di genio universale e multiforme, esplorandone i numerosi cicli creativi, le vaste ricerche, le sperimentazioni tecniche inedite e originali.
La rassegna include una sezione dedicata all’art brut, termine coniato dallo stesso Dubuffet per definire gli autori di una forma d’arte insolita, marginale e clandestina che egli identifica con lo spirito e l’istinto creatore autentico, all’opposto dello spirito degli artisti professionisti.

Orario: martedì - giovedì, 10-13; 15-19 venerdì, sabato, domenica e festivi, 10-19 lunedì aperto solo per le scuole.

Palazzo Magnani di Reggio Emilia celebra Jean Dubuffet (1901-1985), uno dei maggiori pittori del Novecento, iconoclasta e inclassificabile. L’esposizione presenta 140 opere tra dipinti, sculture, disegni, grafiche, libri d’artista, composizioni musicali, poetiche e teatrali. Una sezione specifica ne testimonia l’attività di studioso e collezionista attraverso un nucleo di 30 opere di esponenti storici dell’art brut.
La mostra, dal titolo Jean Dubuffet. L’arte in gioco. Materia e spirito 1943-1985, ne illustra la figura di genio universale e multiforme, esplorandone i numerosi cicli creativi, le vaste ricerche, le sperimentazioni tecniche inedite e originali.
La rassegna include una sezione dedicata all’art brut, termine coniato dallo stesso Dubuffet per definire gli autori di una forma d’arte insolita, marginale e clandestina che egli identifica con lo spirito e l’istinto creatore autentico, all’opposto dello spirito degli artisti professionisti.

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Palazzo Magnani di Reggio Emilia celebra Jean Dubuffet (1901-1985), uno dei maggiori pittori del Novecento, iconoclasta e inclassificabile. L’esposizione presenta 140 opere tra dipinti, sculture, disegni, grafiche, libri d’artista, composizioni musicali, poetiche e teatrali. Una sezione specifica ne testimonia l’attività di studioso e collezionista attraverso un nucleo di 30 opere di esponenti storici dell’art brut.
La mostra, dal titolo Jean Dubuffet. L’arte in gioco. Materia e spirito 1943-1985, ne illustra la figura di genio universale e multiforme, esplorandone i numerosi cicli creativi, le vaste ricerche, le sperimentazioni tecniche inedite e originali.
La rassegna include una sezione dedicata all’art brut, termine coniato dallo stesso Dubuffet per definire gli autori di una forma d’arte insolita, marginale e clandestina che egli identifica con lo spirito e l’istinto creatore autentico, all’opposto dello spirito degli artisti professionisti.

Orario: martedì - giovedì, 10-13; 15-19 venerdì, sabato, domenica e festivi, 10-19 lunedì aperto solo per le scuole.

Palazzo Magnani di Reggio Emilia celebra Jean Dubuffet (1901-1985), uno dei maggiori pittori del Novecento, iconoclasta e inclassificabile. L’esposizione presenta 140 opere tra dipinti, sculture, disegni, grafiche, libri d’artista, composizioni musicali, poetiche e teatrali. Una sezione specifica ne testimonia l’attività di studioso e collezionista attraverso un nucleo di 30 opere di esponenti storici dell’art brut.
La mostra, dal titolo Jean Dubuffet. L’arte in gioco. Materia e spirito 1943-1985, ne illustra la figura di genio universale e multiforme, esplorandone i numerosi cicli creativi, le vaste ricerche, le sperimentazioni tecniche inedite e originali.
La rassegna include una sezione dedicata all’art brut, termine coniato dallo stesso Dubuffet per definire gli autori di una forma d’arte insolita, marginale e clandestina che egli identifica con lo spirito e l’istinto creatore autentico, all’opposto dello spirito degli artisti professionisti.

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La mostra, dal titolo Jean Dubuffet. L’arte in gioco. Materia e spirito 1943-1985, ne illustra la figura di genio universale e multiforme, esplorandone i numerosi cicli creativi, le vaste ricerche, le sperimentazioni tecniche inedite e originali.
La rassegna include una sezione dedicata all’art brut, termine coniato dallo stesso Dubuffet per definire gli autori di una forma d’arte insolita, marginale e clandestina che egli identifica con lo spirito e l’istinto creatore autentico, all’opposto dello spirito degli artisti professionisti.

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La mostra, dal titolo Jean Dubuffet. L’arte in gioco. Materia e spirito 1943-1985, ne illustra la figura di genio universale e multiforme, esplorandone i numerosi cicli creativi, le vaste ricerche, le sperimentazioni tecniche inedite e originali.
La rassegna include una sezione dedicata all’art brut, termine coniato dallo stesso Dubuffet per definire gli autori di una forma d’arte insolita, marginale e clandestina che egli identifica con lo spirito e l’istinto creatore autentico, all’opposto dello spirito degli artisti professionisti.

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La mostra, dal titolo Jean Dubuffet. L’arte in gioco. Materia e spirito 1943-1985, ne illustra la figura di genio universale e multiforme, esplorandone i numerosi cicli creativi, le vaste ricerche, le sperimentazioni tecniche inedite e originali.
La rassegna include una sezione dedicata all’art brut, termine coniato dallo stesso Dubuffet per definire gli autori di una forma d’arte insolita, marginale e clandestina che egli identifica con lo spirito e l’istinto creatore autentico, all’opposto dello spirito degli artisti professionisti.

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La mostra, dal titolo Jean Dubuffet. L’arte in gioco. Materia e spirito 1943-1985, ne illustra la figura di genio universale e multiforme, esplorandone i numerosi cicli creativi, le vaste ricerche, le sperimentazioni tecniche inedite e originali.
La rassegna include una sezione dedicata all’art brut, termine coniato dallo stesso Dubuffet per definire gli autori di una forma d’arte insolita, marginale e clandestina che egli identifica con lo spirito e l’istinto creatore autentico, all’opposto dello spirito degli artisti professionisti.

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