NOI CONTRO LE MAFIE LA MAFIA CHE CAMBIA
Aggiornato a:
21 Marzo 2024
Articolo di Jolie Cavalli, Jasmeen Mehmi, Garnier Chiara studentesse che partecipano al gruppo di redazione del giornalino studentesco dell’Istituto Scaruffi-Levi-Tricolore
In occasione della XXIX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, vorremmo condividere con voi, oggi, 21 marzo 2024, un articolo che nasce dall’incontro con Salvo Palazzolo, giornalista e scrittore.
NOI CONTRO LE MAFIE
LA MAFIA CHE CAMBIA
Incontro con Salvo Palazzolo giornalista e scrittore, coautore insieme a Maurizio de Lucia, di “La cattura: i misteri di Matteo Messina Denaro e la mafia che cambia”.
Il giorno che cambiò la vita di Salvo Palazzolo, giornalista e scrittore italiano è il 19 luglio 1992. È ancora uno studente di giurisprudenza Salvo quando, dopo aver sentito un forte rumore che assorda la città in quel giorno d’estate, decide di prendere il suo scooter per scoprire di cosa si tratta. Arriva in Via D’Amelio (Palermo); scopre che l’esplosione è stata prodotta da un’auto imbottita di tritolo. Si trova davanti all’attentato mafioso che toglie la vita al giudice Paolo Borsellino e alla sua scorta.
Non sa cosa scrivere, rimane a corto di parole, è spaventato. Non sa se iniziare raccontando l’immagine del poliziotto ucciso per terra, dell’auto in fiamme o della gente sconvolta intorno a lui. La vista dei corpi, l’ennesima prova della vittoria della mafia sulla giustizia, lo scuote profondamente.
Salvo Palazzolo ha raccontato a noi studenti dello Scaruffi Levi Tricolore uno dei primi eventi che lo porta alla cruda verità delle mafie.
Don Pino, o meglio don Pino Puglisi, fu un uomo che impegnò la propria vita nella lotta contro la mafia. Salvo lo ha conosciuto da vicino don Pino, e lo descrive come parroco eccezionale, unico: porta in parrocchia i ragazzi del quartiere Brancaccio, uno dei più difficili di Palermo, li toglie dalla strada, dal controllo dei mafiosi.
Don Pino spiega: “Le mafie vogliono chiudere i quartieri e sta a tutti noi impedirglielo!” Racconta che la mafia ha paura delle persone che curano il territorio.
Fu ucciso dalla mafia per aver cercato di tenere i ragazzi del quartiere in cui viveva lontano dai boss mafiosi, per aver dato loro la speranza di un futuro diverso.
Sapeva che non sarebbe rimasto a lungo con i ragazzi, poiché aveva ricevuto delle minacce. Purtroppo Palazzolo non era consapevole dei rischi che don Pino correva, per questa ragione la sua morte per lui fu sconvolgente; un trauma.
Per andare al lavoro parcheggiava sempre il suo scooter vicino a un palazzo lì accanto. Scopre successivamente che in quel palazzo abita Serafina Battaglia, donna che aveva denunciato la mafia in seguito all’assassinio del marito e del figlio.
Serafina ha detto: “I mafiosi sono pupi. Fanno gli spavaldi solo con chi ha paura di loro, ma se si ha il coraggio di attaccarli e demolirli, diventano vigliacchi. Non sono uomini d’onore, ma pezze da piedi.”
Salvo è a Palermo anche il 16 gennaio 2023. Riceve una chiamata da un centralinista: lo avverte di qualcosa che sta accadendo in Via San Lorenzo. Il giornalista si dirige sul posto assieme al suo amico cameraman. Inizialmente, credono di trovarsi sul set di un film, tutti applaudono. C’è anche chi si commuove.
Capisce che sta assistendo all’arresto di Matteo Messina Denaro, dopo 30 anni di latitanza.
Salvo, da quando aveva iniziato a fare il giornalista, era piombato nella paura e nella timidezza. Inizialmente era intimorito da quello che avrebbero potuto pensare gli altri di lui, poi dice a se stesso: “Ma quello che ho davanti è migliore di me?” La risposta era proprio: No. Quindi perchè preoccuparsi?
Consiglia ai giovani, ma a tutti in generale, di avere sempre con sé un taccuino con l’obiettivo di scriverci tutte le domande a cui vogliamo dare risposta. Quelle a cui vogliamo ci diano risposta e quelle con cui rimarremo col dubbio.
“È importante ascoltare, scoprire e raccontare storie di persone impegnate contro le mafie. Chiedersi le storie che hanno le persone che ci circondano. Domandatevi cosa succede attorno a voi. Siate curiosi! Ponetevi e ponete delle domande. Informatevi. Approfondite. Indagate. La curiosità rende Liberi”.
«Agli studenti dell’istituto Scaruffi Levi Tricolore che ogni giorno si impegnano per il cambiamento» 17 gennaio 2024