Euromyths#4 – Green New Deal: il futuro sostenibile dell’Europa

Aggiornato a:
30 Giugno 2020

A Novembre 2019 il Parlamento Europeo ha dichiarato l’emergenza climatica e, a Marzo 2020, è stato varato il Green Deal, un patto che prevede la mobilitazione di mille miliardi di euro per limitare il riscaldamento globale tagliando le emissioni del 50-55% entro il 2030, con l’obiettivo di rendere l’Europa il primo continente a emissioni zero entro il 2050. I riflettori sugli obiettivi previsti dal Green Deal, che riguardano il clima, l’agricoltura, la mobilità, la protezione della biodiversità e la neutralità climatica, e che allo stesso tempo coinvolge i cittadini europei tramite il Patto Climatico, si sono immediatamente scontrati con la pandemia da Covid-19. Da subito infatti alcuni esponenti politici, tra cui il premier ceco Babiš, hanno presupposto che i fondi previsti per il piano politico per l’ambiente andassero usati per far fronte all’emergenza del coronavirus e questo ha portato a una serie di fake news sul fatto che il Green Deal rischiasse di saltare.

Ciò che invece è emerso da parte dell’Unione Europea è stata la volontà di affrontare le conseguenze dovute alla crisi sanitaria rilanciando un’economia che tenesse da subito conto degli obiettivi del Green Deal, favorendo così una ripresa economica caratterizzata da un approccio verde, sociale e digitale. Proprio per questo motivo la Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, lo scorso 27 Maggio, ha presentato agli eurodeputati “Next Generation EU”, una proposta che mira sia a riparare i danni causati dal Covid-19, sia a porre le basi per un futuro sostenibile. La proposta è quella di utilizzare il 25% del bilancio dell’UE previsto per il periodo 2021-2027 – ovvero i fondi che tutti gli Stati Membri hanno contribuito a mettere insieme per investire nella crescita europea – a favore dell’azione climatica. In generale, il Piano di Ripresa europeo per rilanciare l’economia prevede la messa in campo di 1850 miliardi di euro.

Anche secondo i Ministri dell’ambiente di tutti gli Stati Membri, partecipanti alla videoconferenza tenutasi il 23 Giugno, questi investimenti pubblici dovrebbero garantire un sostegno finanziario coerente con gli obiettivi UE legati al clima e all’ambiente, rispettando l’impegno ecologico di “non nuocere” (art. 100 Green Deal https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2020-0005_IT.html) e tenendo un’attenzione particolare sulla biodiversità e l’economia circolare che, soprattutto in questo periodo storico, potrebbe stimolare la creazione di nuovi posti di lavoro a livello locale.

L’auspicio è di arrivare ad un Green New Deal fondato su un patto clima-occupazione, che sia in grado di affrontare tutte le sfide presenti in Europa, dal punto di vista climatico, ambientale, sociale, finanziario e sanitario.

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